L'ambiente è così chiamato dalla serie impressionante di ritratti di personaggi di casa Sanvitale, copie, o raffigurazioni ideali, opera per lo più di un anonimo artista della metà del XVII secolo, che ha realizzato i primi 49 ritratti, da Ugo a Ugo III Sanvitale.
Il Fontana nel 1696 descrive già questa serie come posta negli appartamenti a pian terreno.
Di ogni personaggio una didascalia poetica. Successivamente la raccolta venne integrata, per cui è stata completata l'iconografia dei Sanvitale da buoni e talora notevoli artisti dei secoli XVIII-XX.
Tra i più interessanti ricordiamo il Luigi Sanvitale di Enrico Bandini, Jacopo Sanvitale di Gaetano Signorini, entrambi della prima metà dell'800, Alberto Sanvitale di Giovanni Gaibazzi (1861 ca.), Giovanni Sanvitale, morto nel 1951, ritratto da Latino Barilli (Parma 1883-1961).
Il camino della sala è tardo cinquecentesco, i tavoli a rocchetto, i cassettoni e le sedie sono della prima metà del XVIII secolo, mentre la cassapanca a urna con gli stemmi Cantelli Zandemaria è degli inizi del XVI secolo.
Due panche e una cassapanca neorinascimentali sono rifacimenti ottocenteschi con reimpiego di pezzi antichi parzialmente recuperati.
I due frammenti di affreschi con Giochi di putti sono di Felice Boselli (1681) e provengono come gli altri dall'antico teatro dei Sanvitale.
Si ritorna quindi alla loggia e si ridiscende al piano terra dove entreremo in una serie di sale adibite a museo.