Nel santuario della Beata Vergine di Fontanellato, come in ogni santuario, trovano significativa collocazione numerosissimi ex-voto, quella tavolette o oggetti di vario genere frutto della religiosità popolare e testimoni di cultura e devozione.
Vi è però una particolarità che, per il santuario di Fontanellato, va segnalata; accanto alle espressioni dirette di coloro che hanno avuto il miracolo, una serie consistente di opere su tela dì P. Rubini, pittore parmigiano operante a Fontanellato nella metà del 1700, illustra i miracoli della Vergine in sedici ovali collocati nelle pareti laterali delle otto cappelle ed altri nella zona del presbiterio e degli ambienti occupati dai confessionali.
Ecco allora il bambino caduto nel pozzo e resuscitato, di intensa forza espressiva soprattutto nella figura della madre addolorata, oppure sempre il bambino che si salva miracolosamente pur essendo caduto sul fuoco del camino o nel corso d'acqua che dà energia alla ruota del mulino, e molte altre situazioni di vita quotidiana di grande presa emotiva nelle quali i bambini paiono sotto tutela speciale della Vergine.
A questi esempi, che potremmo definire istituzionali, cioè ufficialmente rappresentati, si colloca la sterminata serie di quadretti e oggetti, conservati in prevalenza in sagrestia, che partono dal 1628, anno del primo miracolo riconosciuto e documentato con un ex voto popolare.
G. R Ugolotti di Borgo San Donnino di anni 65 colpito da febbre continua e maligna ottenne immediata guarigione rivolgendosi alla Madonna. Nelle raffigurazioni che si susseguono su tela o su legno, si incontrano le scene di viaggio, di lavoro, di vita domestica; una galleria di situazioni che certamente anticipano per certi versi la moderna pittura naive.
Nella seconda metà del l'800 inizia la consuetudine del 'cuore metallico" un nuovo e più freddo oggetto che si sostituisce alla scena raffigurata ma compaiono anche le prime avanguardie come collage di titoli di giornali, foto etc. a testimonianza del raccordo tra la cultura e le espressioni più spontanee.
Accompagnano le immagini semplici scritte di solito con la data e alcune sigle; ex-voto (concretizzazione di una promessa); PR.G. (per grazia ricevuta) oppure in alcuni rari casi la più letteraria C.am At G,am At (gratiam fecit nel senso di promessa o donazione, gratiam accepit) segue il nome del graziato e, occasionalmente, una descrizione delle situazioni illustrate.