La saletta conserva ricordi della duchessa di Parma, già moglie di Napoleone Bonaparte, che era suocera del conte Luigi Sanvitale, al quale aveva dato in sposa Albertina Montenovo.
In bacheca i calchi funebri in gesso della mano e del volto di Maria Luigia e del Niepperg, mentre la mano di Maria Luigia con fiore al polso è opera di Antonio Canova (Possagno 1757- Venezia 1822), ed è datata 1820.
Oltre al bel camino settecentesco vi sono anche due eleganti tavoli a muro della fine dello stesso secolo.
Sulle pareti i ritratti di Albertina e del fratello Guglielmo Montenovo, dell'A iglon (Vitale Hubin, 1837), il figlio nato da Napoleone e nominato re di Roma, un disegno di Paolo Toschi che ritrae Giovanni Puzzi, "professore di corno da caccia in Londra", e dell'avvocato Alberto Ziveri che riprende in due pose diverse il poeta Jacopo Sanvitale, del quale è incorniciata una poesia autografa dedicata a Fontanellato.
Pur con notevoli ingenuità è interessante il dipinto che ritrae Stefano Sanvitale in abiti di epoca napoleonica con un libro in mano, dietro al proprio personale museo di storia naturale. Dello stesso Stefano è il ritratto inciso da Dalcò nello studio di Paolo Toschi su disegno di Giambattista Gallegari.
In un'altra bacheca sono conservati alcuni oggetti personali di Maria Luigia: berretti da amazzone, un ombrellino, scarpine di velluto ricamate in oro, guanti di trina, ecc.
Molto interessante anche la collezione di vetù di Murano e di Boemia conservati nelle vetrine a muro con pezzi databili ai secoli XVI-XIX.
Si ritorna quindi nella sala da biliardo per entrare poi nella sala dei costumi orientali così chiamata da una serie di dipinti raffiguranti "costumi orientali", opera della fine del XVIII secolo.
Altre testimonianze di
varia epoca e gusto, stanno appese alle pareti, tra le quali una tempera di
Giovanni Gaibazzi rappresentante una Sacra Famiglia databile intorno al 1861
circa.